Racconto d’estate

Tommaso Guariento
2 min readJul 28, 2023

Il mare colore del vino, così, in fondo cominciano tutte le opere, dalla prima luce che attraversa il globo alle albe metalliche che lo rinchiudono, così, fra aspri amori in adolescenza e le ruvide parole dell’età adulta, in un sogno chiamato età della costruzione del sé, il protagonista si culla in bolle di vanità e ricordi incastonati nel meriggio mediterraneo, composto rapsodicamente di agavi e pini, di larghe attese e frugali pasti, di notti interminabili e profumi bizantini.

L’estate è il tempo della riflessione, ma anche del crimine e della ricerca, delle alte torri in vetro che si specchiano sul dopolavoro agognato. L’estensione della costiera possiede, per l’adolescente, quel profumo di viaggi intricato con le speranze di una vita d’ordine superiore. Nell’estate le rivoluzioni si placano e le classi si mescolano, creando i proverbiali bisticci autunnali.

Nell’estate si cerca, in camicie sgargianti, il crimine come l’amore, nella sinfonia di inseguimenti che caratterizza quella manciata di settimane che tutto convoglia.

La notte, si osserva la costiera protetti dal vento di alte torri, con l’odore di granite ai gelsi che sale, e le lavande incorniciate nella terrazza immensa.

Il meriggio ci si rotola nei letti e entro gli stretti viali, con le case color blu acceso e bianco, abbarbicate di gerani. L’estate è come un microcosmo dell’anno, con le sue primavere, autunni ed inverni — un tempo di reincanto, un tempo nel quale si ricompie l’atto stesso della nascita.

Continua…

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